Tratto da “A Crìa da Cumpagnia Armasca” – n. 59 – II Trimestre 2019

Secondo studi fatti da ricercatori, in antichità il popolo Ligure era noto avesse usi, costumi e lingua, simili a tutti i popoli della costa mediterranea. Per tale motivo molti nomi di località si legano facilmente all’etimologia delle varie lingue, in special modo a quella greca.
Proprio il nome Arma si lega particolarmente alla parola greca “Erma”, che significa grotta, in seguito la lettera iniziale “e”, venne tramutata in “a”, dopo le occupazioni romane, che definivano il territorio della grotta nella lingua latina, in “Castrum alme”.
Gli storici hanno sempre sostenuto che le grotte erano i rifugi dei popoli antichi. Nel nostro territorio ne esistevano molte, ma nel tempo subirono l’erosione marina, scomparendo.
Sui fondali del nostro mare, ancora oggi si scorgono i resti di grossi scogli, un esempio: davanti al promon-torio della Fortezza a poca distanza dalla riva, emerge, nei periodi di calma e bassa marea,
l’imponente scogliera, che noi abbiamo sempre chiamato “la seca runda”, altro non è che i resti di una grande grotta ora sommersa.
L’unica grotta ancora esistente è tutt’ora quella dell’Annunziata, denominata proprio ”Grotta dell’Arma”, famosa per il suo Santuario e per i reperti preistorici ritrovati in essa.
Quindi le grotte erano i rifugi “abitativi” delle antiche genti della costa, che prendevano il nome di
“armedani”, molte famiglie venivano individuate con il nome “Dell’Alma”. La definizione dialettale
“armezzà”, ha il significato di ricovero e riparo delle greggi in grotte o anfratti.
Tutto questo rende il nome “Arma”, di una notevole quanto antica, importanza storica. La grotta fu la cul-la della prima Chiesa Cristiana del ponente ligure, e luogo d’incontro della popolazione della costa, nel prendere importanti decisioni della vita in comune.
Dopo le invasioni romane e saracene, attorno all’anno 1000, il territorio di Arma divenne di proprietà dei Conti di Ventimiglia, che riconoscendo le capacità di queste genti, sia nel lavoro che nel governarsi, con-cesse loro la “Carta delle Libertà”, un documento che permetteva di eleggersi un Sindaco a capo della co-munità e prendere importanti decisioni.
Il documento venne ratificato dal Governo di Genova, che riconosceva nell’estremo lembo di terra della Liguria di ponente, un Borgo chiamato “ARMA” (anno 1250).
Purtroppo dopo lunghe vicissitudini, distruzioni, invasioni saracene e piratesche, guerre tra Guelfi e Ghi-bellini, poteri politici per la spartizione del territorio, dovette sempre combattere per risorgere e conti-nuare il suo proficuo cammino.
Non ottenne mai la sua autonomia a governarsi, come gli sarebbe aspettata. Purtroppo a tutt’oggi il suo nome è sempre quasi omesso in molte situazioni, creando a volte delle vere complicazioni, tanto che non appare più nemmeno nei civici indirizzi dei suoi abitanti e delle aziende commerciali.
A. Stella

Spiaggia Arma
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