Tratto da “A Crìa da Cumpagnia Armasca” – n. 52– I Trimestre 2017

“Già” (Giacomo) faceva il postino per pochi soldi, andava a prendere la posta al paese vicino e la portava alle frazioni, facendo chilometri e chilometri a piedi nei boschi.

  Si adoperava anche nei lavori del campo per la sua famiglia, tagliava il fieno per l’unica mucca che possedevano e ne vendevano il latte.

  Quando andava a tagliare il fieno su nei prati in montagna, si metteva una manciata di fichi secchi in tasca con un pezzo di pane, di qualche giorno prima, duro come una pietra e amaro come il veleno. Tornava poi alla sera con una pesante “balla” di fieno sulla schiena.

  C’era in paese una ragazza che gli piaceva. Un giorno decise di sposarsi, invitò a casa la ragazza e le offrì da mangiare una torta di patate con il “bruzzo”. La promessa sposa, non gradì tanto quel genere di invito ed il matrimonio andò a monte.

  “Già” aveva comunque sempre nella mente di sposarsi, quando giunse in paese dal Piemonte una bella ragazza, se ne invaghì e la sposò.

  Alla mattina del primo giorno dopo le nozze, la giovane disse al marito:

“Facciamo la polenta?” ma “Già” non aveva la farina gialla, e così mangiarono castagne bollite.

  La sposa si lamentò con il vecchio di casa, padre di “Già”, per il mangiare, ed il vecchio le rispose: ”La vedi quella grande cassa, aprila”, era piena di castagne, e continuò : “Finché la cassa sarà piena di castagne,  il mangiare non mancherà mai”!

  Alla fine “Già” con la giovane moglie, decisero di scendere a valle, al mare. Si stabilirono presso una famiglia di pescatori, e con loro andava a pescare, anche se sul mare la vita era dura.

 Venne il periodo della pesca delle “sardine”, un tipo di pesca che impegnava molto i pescatori, perché si protraeva per diversi giorni e notti.

 La tradizione era quella che le donne preparassero, per i loro mariti, una focaccia da portare in mare per sfamarsi.

 La così detta “sardenara” una focaccia preparata con quello che avevano loro a disposizione: pomodori, olive, acciughe salate, aglio, olio d’oliva e origano. “Già” non l’aveva mai mangiata, ma era talmente buona che gliela dovettero togliere da davanti, altrimenti non ne sarebbe rimasta per gli altri.

 Quando tornarono alla spiaggia, raccontò alla giovane moglie la bontà di quella focaccia.

La moglie, per l’amore che aveva per suo marito, imparò presto a cucinarla e così grazie alla “sardenara” non lasciarono più il mare.

Sardenara
Sardenara